Il fotografo parla poco. Ma ogni tanto val la pena di dire due parole.

Per noi, come per molti, fare fotografie è stata prima una passione e poi un mestiere: le pellicole all’inizio e il digitale subito dopo. A volte però ci domandiamo se la fotografia più che un mestiere non sia piuttosto una vocazione in grado di portarci ogni volta dove maggiore è la complessità di storie, relazioni e sentimenti.

La fotografia di matrimonio ci permette esattamente questo: entrare in relazione con delle storie e raccontarle, provare a guardare quello che gli altri non vedono e restituirlo in forma di memoria, perché fotografare non è soltanto produrre immagini, ma è soprattutto raccontare storie e fare in modo che queste non scompaiano nel tempo.

Quando una fotografia arriva dritta al cuore, è perché riesce a raccontare qualcosa di vero e puro: produce racconti e testimonianze che emozionano fortemente perfino noi che le scattiamo, e il loro eco rimane a lungo nella memoria. Perché questo accada, è importante (oltre al talento e alla preparazione tecnica) saper guardare e capire nel profondo i soggetti, trovando il punto esatto in cui ognuno di loro porta la propria bellezza e si differenzia dagli altri.

Fotografare un matrimonio per noi vuol dire capire, osservare e raccontare la meraviglia di un incontro: è scoprire che nessun altro al mondo è uguale alle persone che abbiamo di fronte in quel momento, che non ci sono due coppie identiche e che ogni matrimonio, esattamente come ogni percorso, è unico e inconfondibile. In quel giorno nasce l’immagine di un ricordo che rimarrà per sempre impresso nella vita di una coppia: è una grande responsabilità che affrontiamo con rispetto e con grande amore per il nostro lavoro. Incontrarsi e conoscersi prima di un matrimonio è fondamentale e ci permette di scoprire quali sono i vostri sogni e poi tradurli in immagini.

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