Intervista a Debora Vena, la concorrente di Vago di Lavagno arrivata terza al concorso de «Il più grande pasticcere» 

 

internaLe definizioni le stanno strette, anche quelle lusinghiere. Giovane donna piena di talento, finalista di un programma televisivo, abile cake designer. Debora Vena è più di ogni cosa una pasticcera completa che usa la sua arte con sicurezza, un requisito indispensabile per chi si occupa di torte nuziali. In un matrimonio non sono permessi errori..

la torta è uno degli elementi più importanti

perché a distanza di mesi si continuerà a parlarne, come si parlerà della sposa e dell’abito che indossava. Una torta allora dev’essere memorabile, di questo Debora Vena è convinta e le sue creazioni rimangono a lungo nel cuore degli sposi e dei loro invitati: “Mi capita spesso di conoscere una coppia in occasione del matrimonio e di rivederli dopo qualche tempo per la torta di benvenuto del loro primo figlio e poi anche per quella del secondo”.

Ma perché la torta del matrimonio sia perfetta ci sono passaggi precisi. Il primo interna-2approccio di solito avviene al telefono. Debora si informa sulla data, sul numero degli invitati, sui gusti degli sposi, se preferiscono una torta alla frutta o una farcita alla crema. Poi arriva l’incontro in pasticceria per gli assaggi: cinque o sei tipi di torte diverse da scegliere insieme.

Nel suo progetto Debora valuta anche il locale dove deve avvenire il ricevimento. Se il dolce è un semifreddo, ad esempio, si informa se il ristorante ha una cella frigorifera abbastanza grande per contenerlo. Da considerare è anche la dimensione e la forma del tavolo dove sarà appoggiato per la fotografia di rito. Niente può essere lasciato al caso.

Per i colori si sta affermando sempre di più il tono su tono. Debora ne è felice, per lei una torta nuziale deve essere prima di tutto elegante. Il suo stile è pulito, evita i colori accesi e gli accostamenti stridenti. Ma anche qui, al di là del suo gusto personale, vuole sapere qual è il filo conduttore del matrimonio. C’è un colore dominante negli addobbi floreali o nel bouquet della sposa? L’insieme deve essere in sintonia, con particolari e sfumature che si richiamano fra loro. Rose nei ricami dell’abito e rose di zucchero sulla torta, ad esempio, ma in maniera discreta, impercettibile al primo sguardo.

Siamo lontani dagli eccessi di un certo cake design di marchio statunitense.

Dolci giganteschi fatti per uno spettacolo fine a se stesso, più adatti a una festa di fine anno che a un matrimonio. E soprattutto con una caratteristica che li accomuna tutti: non sono buoni. In questo Debora Vena è tipicamente italiana nella scelta di ingredienti di altissima qualità e nell’accuratezza nelle preparazioni. Dice che un dolce deve essere ricordato anche per il suo sapore: “Non c’è motivo di fare un dolce che stupisca, ma che poi ti deluda nell’assaggio”.

interna3Spesso riceve ordini anche da lontano, da coppie che vengono a sposarsi a Verona, città dell’amore, e che per ogni cosa cercano il meglio: “Non è facile incontrarli prima del matrimonio per gli assaggi, ma si fidano di me e ogni volta è una grande soddisfazione”.

Alla domanda se nelle sue torte nuziali ci sia ormai una firma inconfondibile risponde con un sorriso stupito : “ La torta di matrimonio non deve rispecchiare la mia personalità. Quello che cerco di fare è di dar corpo al desiderio degli sposi, fare in modo che sia la loro torta e non la mia. Il mio lavoro è questo e non potrei averne scelto uno migliore”.

 

 

Autore: Gelateria Chocolat

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